DOVE SI PARLA DI...

cucina, gatti, casa, e mille altre cose...ricette (dolci e un po' di salato), ma anche di gatti, libri, natura e tanto altro.


sabato 29 dicembre 2012

Pavimento di legno bianco decapato -tutorial-

Secoli fa avevo promesso che vi avrei fatto vedere come si fa a decapare un pavimento in legno. Prima di fare questo lavoro ho fatto una ricerca su internet per cercare consigli e suggerimenti: nada de nada. Sarà perchè non c'è nessuno COSI' pazzo da mettersi a fare un lavoro del genere. Però ho pensato che magari a qualcuno potrebbe interessare e così eccovi un semplice tutorial su come decapare un pavimento. Che poi è lo stesso procedimento che si usa se volete fare mobili o altri oggetti. La cosa più difficile è stata trovare i prodotti più adatti considerando che, a differenza dei mobili,un pavimento è sottoposto a calpestio e usura e necessita frequenti lavaggi. Dopo numerosi esperimenti ho raggiunto questo risultato: innanzitutto sui listoni di abete grezzo che avevamo deciso di usare (larghi  18 cm e spessi 3 e mezzo) ho dato un impregnante piuttosto scuro. L'intenzione era usare un palissandro, che ci piace molto ma non sono riuscita a trovarlo. Sembra impossibile, ma tra gli impregnanti all'acqua sembra che non sia più disponibile questa tonalità. Allora ho preso un noce medio, che aveva un aspetto un po' anticato e l'ho scurito con un'aggiunta di nero e marrone acrilici.


Qui potete vedere le assi già impregnate dove sto strofinando... una candela. Già, a chi di voi non ha mai sentito parlare di questa tecnica potrebbe sembrare una bizzarria. In realtà la candela serve a far sì che il colore poi venga via un po' più facilmente. Nella fretta e nel superlavoro di quei giorni ho dimenticato questo passaggio su un certo numero di assi e poi ho sudato sette camicie per carteggiarle, senza peraltro ottenere un grande risultato.



A questo punto ho dato uno strato piuttosto spesso di bianco sintetico. Avrei preferito per una serie di motivi usare tutti colori all'acqua. Innanzitutto sono più pratici, non puzzano, i pennelli si lavano con l'acqua, asciugano molto più rapidamente. Ma non è stato possibile perché sono anche molto meno resistenti. Tendono a formare una pellicola plastificata che alla "prova carteggio" veniva via facilmente. Ho immaginato che un pavimento fatto con quei colori sarebbe durato ben poco. Così ho usato il bianco sintetico, cioè a base di acquaragia, che ha molti lati negativi ma è mooolto più resistente. Lasciato asciugare molto bene (a seconda della temperatura, da mezza giornata a un paio di giorni!) l'ho poi carteggiato con la macchinetta smerigliatrice.


Come potete vedere, quindi, non serve assolutamente nessun attrezzo professionale, solo tanta voglia, olio di gomito e possibilmente uno spazio all'aperto: vi sconsiglio di fare questo lavoro al chiuso vista la puzza della vernice.
Alla fine ecco il risultato finale:


A noi piace molto, anche perchè a differenza di un pavimento completamente bianco, come se ne vedono molti specialmente nel nord Europa (ad esempio questo), è molto meno sporchevole e delicato. Nel blog che vi ho linkato, se masticate un po' l'inglese, si parla appunto del fatto di dipingere il pavimento di bianco e di quanto sia difficile da tenere pulito, anche se non si usano le scarpe in casa. Ora, non essendo io neanche lontanamente una "casalinga perfetta" e odiando assai fare i lavori di casa, non desideravo certo diventare schiava del mio pavimento bianco. Diciamo che il decapato è un buon compromesso, dando l'idea di bianco ma con quella screziatura che nasconde un po' lo sporco. Forse quelli che amano la superpulizia potrebbero invece pensare che questo pavimento sembra sporco anche quando non lo è! Diciamo così: se siete amanti del pulito estremo e vi infastidisce anche un pelucco in terra, lasciate perdere: questo pavimento non fa per voi.
Alla fine, temendo che lo smalto risultasse comunque un po' delicato, ho provato a dare una vernice vetrificante per parquet, stavolta all'acqua, visto che il pavimento era già a terra e in casa la puzza sarebbe durata settimane. NON FATELO. La vernice ora si sta staccando e ingiallendo formando delle chiazze inestetiche, anche perché un prodotto all'acqua su uno sintetico non va usato. E io lo sapevo anche, ma quando si vuole sfidare la sorte...
Adesso devo aspettare che venga via del tutto, nel frattempo me lo tengo com'è (non che salti all'occhio).
Conclusione: il risultato finale è secondo me bellissimo (vedete il salone finito in questo post) e sono molto soddisfatta. La casa è bella scricchiolante, come si addice a una casa con molta personalità e storia (anche se la nostra storia ne ha poca, visto che è una costruzione di appena trent'anni). Non so come diventerà nel tempo, lo saprò solo quando lo vedrò. Una cosa è certa: se vi danno fastidio le fessure e le imperfezioni, le cose molto rustiche e in continuo movimento (caratteristica del legno) optate per la ceramica o un parquet più serio. Viceversa, se volete provarci e volete qualche chiarimento, chiedete pure, sarò lieta di esservi d'aiuto.

domenica 23 dicembre 2012

Buon Natale!

Quando ho aperto questo blog mi ero ripromessa di parlarvi delle mie tante passioni. Poi, prima la pigrizia, poi la ristrutturazione della casa, ho sempre rimandato. Avrei voluto parlarvi del decoupage, che ho fatto per tanti anni e di cui tengo anche corsi (e ve ne parlerò), e del country painting, che è una passione relativamente nuova. A dire il vero avevo fatto un corso ben sei o sette anni fa dalla bravissima Silvia Andreoli di "Ghirigori di Silvia" ma poi non mi ci ero mai più messa. Fino a un anno fa, quando la passione è risbocciata e ho acquistato un po' di libri e di patterns. E, soprattutto, ho contagiato il Top che, essendo già bravissimo di suo (dipinge miniature bellissime), non ha avuto bisogno di alcun corso e, detto fatto, ha sfornato un tot di quadretti bellissimissimi. Ed essendo i suoi lavori tutti a tema natalizio, ho deciso di metterli qui per augurarvi un sereno Natale.


Questo è un disegno di Reneè Mullins. Quasi sempre ci capita di modificare un po' gli originali, personalizzandoli un po'. Qui il Top ha aggiunto i cuoricini alla sciarpa ed eliminato le ali (non ci piacevano proprio). Poi io ho fatto la scritta.






Altri due disegni di Reneè. Eh sì, è la nostra preferita! Nel pupazzo è stata completamente cambiata la sciarpa e il cappello, più il colore della neve per terra, gli uccellini sono più "vestiti" e ne ha uno in più sulla mano. Ah, e i guanti.



Questo spettacolare disegno è di Lynne Andrews e stranamente, a parte la scritta sotto (o meglio, lo scoiattolo) non è stato modificato.



E questo bellissimo Babbo? E' sempre di Lynne Andrews ed è una sagoma alta circa 50 cm. Anche questo è stato lasciato molto simile all'originale.

Allora, trovate anche voi che il Top sia esageratamente bravo?
Per finire un paio di foto della casina agghindata per le feste. Mi sarebbe piaciuto mettere prima le foto della casa finita, ma per ora accattatevi queste dove se ne vede un piccolo scorcio!



Questo è l'albero che ho fatto per la PRIMA VOLTA. Ho sempre temuto che i gatti lo distruggessero e invece devo dire che non l'hanno proprio guardato.



Qui un particolare delle decorazioni: i biscottini di pan di zenzero li ho fatti con il cartoncino. Carini, vero?



Una ghirlanda fatta coi pan di zenzero di cartone. La scritta Merry Christmas NON è stampata sul muro! (è sulla foto)



Ed ecco l'atmosfera giusta per Natale. Quella massa scura che si vede davanti alla stufa è Idefix che ormai è diventato un tutt'uno con la stufa. Noi diciamo che si è spiaggiato lì davanti (vista la stazza!)



E mentre noi ci affanniamo nei preparativi ecco chi sono quelli veramente furbi...

Auguro a tutti voi di passare un meraviglioso Natale e che l'anno nuovo porti a voi tutti tanta gioia.

mercoledì 19 dicembre 2012

Da portico a salone

Avendo più o meno finito i lavori all'interno della casa, mi sto dedicando in questi giorni allo studio del menù di Natale, che quest'anno festeggeremo con la mia famiglia nella nostra casina "nuova". Per la prima volta. L'abbiamo sempre festeggiato a casa dei miei, ma quest'anno ho proposto di cambiare, anche per festeggiare la fine lavori. E siccome mi piace soffrire ho deciso che cucinerò TUTTO io! Vabbè, poi vi dirò...
Intanto continuiamo con le foto dei lavori: ricordo a quelli che non sono stati molto attenti che, tra le altre cose, abbiamo chiuso il portico trasformandolo in salone. Siamo partiti da questo:




Dopo aver visto nel post precedente come abbiamo buttato giù il forno a legna che si intravede qui sopra e costruito un bow-window nella parte che vedete dietro al divano, ecco di seguito la foto del muretto che va a formare la base su cui poggeranno poi i finestroni sul davanti:




Dopodichè abbiamo dovuto fare una gettatina di cemento nella parte dove c'era il forno per pareggiarla con il resto del pavimento, su cui poter poggiare quello nuovo. Come succede spesso nelle comiche, il Top è rimasto chiuso nell'angolo, circondato dal cemento fresco:




Ma lui con molta nonchalance si toglie d'impiccio con un saltello molto aggraziato:




Da notare l'abbigliamento rigorosamente anti-infortunistico! Considerate che mentre facevamo questi lavori la temperatura era di circa 350 gradi centigradi.
Nella foto sotto si vede come abbiamo chiuso la parte sopra ai pilastri (quella triangolare) usando dei fogli spessi di truciolato. Ora, dovete sapere che quel materiale ha un peso specifico elevatissimo, quindi quei pezzi di legno erano quasi inamovibili. Quando è venuto il momento di "issarli" e posizionarli in modo da poterli avvitare io avrei dovuto in teoria aiutare il Top a tirarli su e tenerli fermi. Penso che sia stato uno dei momenti più difficili di tutti i lavori! Ogni volta ero talmente tesa che mi attaccava una ridarella irrefrenabile che non aiutava certo il lavoro. Infatti un pezzo l'abbiamo anche fatto cadere giù, per fortuna senza troppi danni.
In qualche modo, alla fine, ce l'abbiamo fatta:



Poi è iniziata la controsoffittatura. Come potete vedere c'erano le tegole a vista, ci piaceva l'idea di un soffitto di legno perlinato che abbiamo avvitato alla struttura esistente inserendo nello spazio tra i due tetti uno spesso strato di materiale isolante. Nella foto sotto siamo quasi alla fine:



Abbiamo poi chiuso una parte del portico con una parete in legno, sullo stile delle case americane: tra due paretine in legno si lascia uno spazio di circa 10 cm (o più) da riempire di materiale isolante. Qui sotto si vede la paretina con la porta appena installata, ancora senza vetri e da verniciare:


Ed ecco alla fine di tutto ciò come si presentava l'ex portico, con anche i finestroni montati (che si notano poco perchè sono semplici telai fissi), prima della posa del pavimento, con il Top pronto alla posa della guaina catramata:







Si nota nella prima foto la presenza di un lucernario che era piccolo ma faceva entrare un sacco di luce e ci piaceva moltissimo. Uso il passato perché purtroppo abbiamo dovuto chiuderlo perché faceva condensa e gocciolava sul legno del tetto. Appena vinceremo al superenalotto, prenderemo un velux e lo ripristineremo!
E ora inizia la posa del pavimento, anche qui in legno e bianco. Si vede anche la porta verniciata... indovinate un po'? Di bianco!




E per finire una visione d'insieme del pavimento finito, ancora senza rifiniture. Che ve ne pare? Certo, bianco così non lo vedremo mai più. Vorrà dire che ogni tanto riguarderemo le foto e diremo: "Ohh! Ti ricordi com'era bianco??!"




martedì 4 dicembre 2012

Ristrutturazione: la luce alla fine del tunnel!

E così, ridendo e scherzando, siamo arrivati a dicembre. A dire il vero noi abbiamo riso poco e scherzato anche meno. A dirla tutta ci siamo fatti un mazzo così! Però finalmente, come da titolo, cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Non ho più avuto tempo di postare nulla anche se mi sarebbe piaciuto farvi vedere l'avanzamento dei lavori. Tanto per farvi capire come eravamo combinati da queste parti, questa è una foto di dieci giorni fa:


Come potete vedere eravamo ancora nella fase "distruttiva". Abbiamo sostituito il lavandino della cucina, con tutti i contrattempi del caso: lavandino dell'Ikea, pezzo mancante, corsa a Milano alle 5 del pomeriggio per poter recuperare il pezzo e finire il lavoro. Il lavoro finito ve lo faccio vedere la prossima volta (eh eh eh! Un po' di suspance...).
Intanto torniamo un po' indietro nel tempo: il progetto grosso era trasformare il portico in una sala.
Siamo partiti da questo:



Come vi ho già detto la sofferenza più grande è stata tagliare la magnifica edera che avviluppava buona parte del portico. Invece non mi è dispiaciuto poi molto buttare giù il forno a legna, anche se amici e parenti me ne hanno dette di tutti i colori!
Dopo aver spostato la casetta di legno che si vede in foto e che era appunto davanti al forno (ve ne parlavo in questo post) abbiamo dovuto abbattere tutta quella parte che si intravede a destra della casetta. Naturalmente ci siamo muniti di attrezzature superprofessionali, visto che avevamo deciso di fare quasi tutto da soli.
Ecco il Top con la betoniera che ha lavorato tutta l'estate:


La faccia del Top non è esattamente quella di una persona che si sta divertendo...
Qui invece si diverte molto di più anche se ha un'espressione seriosa!



Quando non devi guidare uno di questi cosi tutti i santi giorni, immagino che possa anche essere divertente.
Comunque la prima fase, come dicevo, è stata abbattere il forno:



Fa impressione, vero?
Qui sotto come si vedeva da sotto il portico. E' ancora in piedi il pezzo con il lavandino, ma poi verrà buttato giù anch'esso.



Dopodichè abbiamo ricostruito il muro e, anzichè una normale finestra, abbiamo optato per un bow-window, dal momento che ne avevamo già uno e ci piaceva moltissimo. Non sapete cos'è? In effetti in Italia non si usa ma nelle case inglesi è usatissimo: è una sorta di finestra sporgente dove solitamente all'interno, spazio permettendo, può trovare posto anche un mini salotto. I nostri sono molto più piccoli ma quello appena realizzato ci ha permesso di crearci il nostro spazio per gli hobbies (che vi farò vedere nei prossimi post).
Ecco il bow-window (o, come dice mia mamma, il "bolindo") in lavorazione:




Siccome finora ho fatto vedere all'opera solo il Top e sembra che abbia lavorato solo lui, adesso metto un paio di foto a dimostrazione che io non sono stata con le mani in mano tutto il tempo! Qui, a inizio novembre, con giornate ancora soleggiate e calde, sto riverniciando lo scaffale della camera.



Faccio finta di divertirmi un sacco ma quello che provo veramente viene fuori meglio in questa foto:



Bene, per questa volta basta. Il seguito nelle prossime puntate...